CRISOAUNA SISTEMICA
COME FUNZIONA?
Una sessione di Criosauna dura 2–3 minuti e segue una procedura semplice e standardizzata. Briefing iniziale su salute e sensibilità al freddo; pelle asciutta, protezioni per mani, piedi e orecchie. Si rimuovono oggetti metallici e si entra in cabina in posizione eretta; la testa resta all’esterno per respirare aria a temperatura ambiente e comunicare in ogni istante.
Il raffreddamento è graduale: la macchina immette vapori di azoto a temperatura molto bassa. Nei primi secondi la pelle percepisce un fresco deciso che diventa intenso; il trainer dosa flusso e durata in base alla tolleranza, mantenendo conversazione costante. Compaiono vasocostrizione periferica e lieve brivido: segnali fisiologici di adattamento. La frequenza cardiaca può aumentare moderatamente, mentre la respirazione resta calma grazie al capo esterno.
Il meccanismo è lineare: il forte gradiente termico attiva i recettori del freddo e innesca risposte neurovegetative che modulano tono vascolare, soglia del dolore e percezione della fatica. Terminata l’esposizione il sangue ritorna verso la periferia. La vasodilatazione reattiva migliora ossigenazione e facilita la rimozione di metaboliti.
Tempi e progressioni sono precisi: 90–120 secondi al debutto, fino a 150–180 con l’esperienza, sempre nel rispetto della risposta individuale. L’operatore interrompe in caso di fastidio e regola l’altezza del piano per la distanza corretta dal flusso. Usciti dalla cabina si asciuga la condensa, si indossano indumenti caldi e si dedica un minuto a respirazioni profonde; è consigliabile bere acqua o sali.
I protocolli si adattano all’obiettivo. Nel recupero post-allenamento si inserisce entro poche ore, con due–tre sedute a settimana nei periodi intensi. Per benessere e gestione dello stress, cadenze regolari di 1–2 sedute settimanali. Per gambe leggere si può combinare con lavoro di movimento e drenaggio, distanziando gli stimoli.
Sicurezza: sensoristica, stop immediato e supervisione continua. Il freddo interessa la superficie cutanea e non raffredda gli organi interni: la temperatura centrale resta nei limiti fisiologici. Procedura intensa ma tollerabile se si rispettano igiene, protezioni e tempi.
Accorgimenti: presentarsi idratati, evitare creme subito prima, asciugare sudore o umidità, segnalare sensibilità cutanee o disturbi circolatori, riferire al trainer se il freddo è eccessivo. Con la costanza la risposta diventa più rapida e gli effetti di leggerezza e prontezza durano più a lungo. Evitare bagni caldi immediati; dedicare mezz’ora a idratazione e movimento lieve.
In sintesi, la sessione orchestra uno shock termico breve e controllato che induce vasocostrizione seguita da vasodilatazione reattiva: un ciclo che sostiene recupero, lucidità e benessere con tempi certi.



